Mixiamo la nostra musica con il giusto volume
01/11/2017 alle 19:39

Oggi parleremo di "clipping", dimostrandolo nel modo più chiaro possibile, facendo quindi uso di una batteria, la cui traccia ha di solito i transienti ben delineati e numerosi (per chi non sapesse di che parliamo, i transienti sono quelle forti variazioni nell'ampiezza della forma d'onda in tempi ridotti, veri e propri picchi, che ben vedete a occhio nudo quando guardate una traccia).

Nel rock, pop e generi più diffusi il problema del "volume" è uno dei più dibattuti degli ultimi decenni, con l'obiettivo di raggiungere una soglia pari o almeno vicina ai nostri dischi di riferimento, mantenendo però caratteristiche proprie della musica quali dinamica e buona riproduzione dei suoni ad ogni frequenza.
Qui si scatena l'eterna lotta a mantenere quindi un suono piacevole ma al tempo stesso d'impatto, senza eccedere come nella purtroppo triste "loudness war".
Oggi parliamo di ben prima del "prodotto finito", il disco o brano completo, prendendo in esame la sola traccia di batteria e cercando di capire come avere un suono bello, corposo, ma senza ingolfarlo eccessivamente.
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Autore
Mi sono diplomato al CPM nel 1997 con Luca Colombo, da quella data ad oggi mi sono esibito su centinaia di palchi in tutta europa. Dal 2004 ho deciso di approfondire la mia passione per le tecniche di registrazione e di mix, dapprima come autodidatta e successivamente frequentando vari corsi, alcuni dei quali tenuti da fonici di livello assoluto come Chris Lord Alge e Marco Borsatti. Questo mio percorso si è professionalmente concretizzato nel tnt recording lab 2.0 e nella mia attività di mixing coach.