Questione di stile #7 - Andy Summers

Questione di stile #7 - Andy Summers

In questo nuovo appuntamento voglio parlarvi dello stile di Andy Summers, turnista poliedrico, jazzista sperimentatore e, ovviamente, storico chitarrista dei Police; analizzerò proprio gli spunti stilistici relativi al periodo in cui è riuscito a ridefinire la figura del guitar hero militando nelle file del trio di Sting. Ricordiamo che in quel periodo i punti di arrivo per i giovani chitarristi erano personaggi come Brian May, David Gilmour, Jimmy Page, solo per citarne alcuni. Quindi la solistica era un punto fondamentale nella composizione di un brano. 

Andy Summers ridefinisce questa visione nel periodo in cui il punk spazza via in un solo colpo tutti gli standard ritenuti tecnicamente inarrivabili. Ma lo fa con uno stile ammaliante, con l'utilizzo di accordi sospesi, sonorità aperte, arpeggi indimenticabili, sperimentazione di effetti. In questo modo crea un chitarrismo totalmente nuovo e distante dal passato, con ritmiche all'incrocio tra l'andamento martellante del punk e quelle sempre più popolari del reggae, privandosi di ogni elemento solistico.

Passiamo ora all'analisi di tre dei riff che hanno fatto guadagnare ad Andy Summers un posto nell'Olimpo della chitarra moderna.

Nel primo esempio contenuto nel video vi mostro il riff iniziale di "Message In A Bottle", basato sulla progressione C#m – A – B – F#m. Questi accordi perdono la loro caratteristica con la trasformazione in sus9. In questo modo l'unico accordo minore che resta è il F#m, mentre gli altri ormai neutrali creano un'atmosfera misteriosa e (è davvero il caso di dirlo) sospesa.

Nel secondo esempio trovate invece il riff di "Every Breath You Take", probabilmente uno dei più celebri brani del trio inglese. Il giro di accordi, a bene guardare, è esattamente lo stesso di "Stand By Me", ma Summers riesce a stravolgere ancora una volta il tutto e lo fa non solo con l'utilizzo di accordi sospesi, ma mescola gli elementi lasciando i primi due accordi (A e F#m) rispettivamente maggiori e minori ma con l'aggiunta della sus9. Con questi voicing meravigliosi e un arpeggio ormai storico, Summers compone il suo capolavoro di tutti i tempi.

Nel terzo esempio analizziamo il riff di "Roxanne", altro brano da top ten dei Police, che si discosta dall'ambito degli arpeggi e mette in mostra quella capacità di miscelare il punk col reggae. Infatti il ritmo incalzante della chitarra e il suo incastro con il lavoro di basso e batteria rendono questo brano un vero e proprio carro armato di groove. Non contiene nessuna figurazione ritmica estrema, solo dei quarti puntati e ancora una volta dei voicings davvero fenomenali.

Grazie per l'attenzione, vi do appuntamento alla prossima puntata della rubrica!

Carlo Romano Grillandini


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